Ricordo da bambino quando mio nonno mi insegnò ad andare su una biciclettina che stento a ricordare nella sua forma se non chiaramente per le ginocchia sbucciate e qualche bella caduta.
Legati alla bicicletta molti di noi hanno ricordi ed emozioni perché spesso è il nostro primo mezzo di locomozione e condivisione di esperienze. Da allora ad oggi il mercato delle biciclette si è evoluto enormemente e specializzato anche in modo estremo. Tra le discipline e le tipologie di 2 ruote a pedali, la MTB (Mountain Bike) ha avuto un successo enorme, sia per la sua flessibilità che le permette di accedere a tutti i tipi di terreno che per l’emozione che suscita attraverso l’esplorazione dei percorsi meno battuti.
In particolare la scelta sportiva di nicchia si è concentrata nel nostro caso sul free ride. L’associazione infatti nasce da motociclisti che tendenzialmente si allenano per la maggiore in MTB oltre a praticare palestra ed altre attività secondarie. La mentalità specifica del nostro atleta ha come comune denominatore il sentimento di ricerca della libertà e della spensieratezza con un tocco di adrenalina e perciò questa tipologia di "cavalcata libera" si adatta particolarmente e può essere di grande stimolo per qualsiasi amante della bicicletta che vuole mettersi in gioco e imparare a scoprire se stesso e la natura in modo vivace!
Ma veniamo al punto, che cos'è freeride? Trattasi di uno sport dove non esistono limiti, vincoli, metri di valutazione. È pura libertà di scelta e ricerca del percorso. Voi direte: - <>.
La cosa bella è che la bici da freeride non esiste per molte persone: è colui che pedala che è "freeride"! È colui che ricerca sulle tracce, percorsi da esplorare, mulattiere accidentate, discese sempre più emozionanti, salti, traiettorie inedite e gradinate, panorami incontaminati e dove spesso raramente si incontra qualcun’altro. È il ciclista che ama invogliare se stesso nell’affrontare una difficoltà, la fatica, i battiti del cuore sempre più alti, le gambe che bruciano, colui che non molla la pedalata fino al limite, al limite dell’aderenza della gomma, dell’equilibrio ed in qualsiasi terreno. È un folle calcolatore, è colui che arriva a esprimere prestazioni sbalorditive allenandosi per gradi e con tecnica, ponendosi però dei limiti sempre più alti senza esagerare. Allora non è così folle? No, gli piace farlo credere ma è un grande preparatore e calcolatore che allo stesso tempo lascia anche margine alla creatività del viaggio e sperimenta costantemente.
Tendenzialmente trattasi di una disciplina "gravity" che utilizza MTB con sospensione anteriore e posteriore (FULL) ed un telaio che possiamo definire intermedio tra una downhill e una mtb da XC (Cross Country). Peso medio 13/14,5 kg. Non è necessaria una biammortizzata ma diciamo che due sospensioni aiutano!
Veniamo ai tipi di MTB su cui orientarsi:
XC: non sono altro che le front ovvero bici con il solo ammortizzatore anteriore, forcella di escursione fra 100 e 80 mm e geometrie simili alle bici da strada. Sono studiate per esprimere al massimo la reattività. Tendenzialmente sono realizzate con telaio in carbonio, pesano poco, circa 8/9 kg e permettono un utilizzo molto vasto e redditizio su quasi tutti i terreni anche se…..si pesta un po' ovviamente.
XCM: Sono le granfondo stradali in versione da sterrato nate per percorsi competitivi ad anello di minimo 60 km fino a 120 Km con dislivelli di 2/3.000 mt. Sono nate per fantini capaci di arrivare ad 8/10 ore di pedalata continua. Diciamo che sono già bici ancor più specialistiche.
ALL MOUNTAIN: qui parliamo della classica mountain bike. In media sono full suspended con escursione anteriore da 120/140 mm, freni a disco più performanti e generosi nelle dimensioni ed adatti anche alle discese. Per agevolare tali discese è apparso ormai il reggisella telescopico che costituisce un accessorio (di serie per i modelli più di fascia alta) indispensabile e che svolge funzione di sollevamento e abbassamento della sella tramite un comando posto sul manubrio che permette di agevolare lo spostamento indietro del biker compensando la tendenza al ribaltamento nelle discese più ripide. Le gomme hanno altezza e sezione tendenzialmente maggiore delle prime due tipologie di cui sopra.
ENDURO: Il peso sale per aumentare la solidità e diciamo che ogni tanto si scende dalla sella pedalando un po' meno per poi recuperare tutto nelle discese dove trovano il terreno più adeguato grazie anche all’apposito telaio. Hanno sospensioni da 160 mm e steli maggiorati da 32 mm. Ruote e cerchi si allargano, il reggisella telescopico è essenziale. Le ruote sono da 26 o 27,5.
FREE RIDE (come descritto all’inizio).
DOWNHILL: Sono bici da pura discesa che necessitano di grande tecnica per essere guidate al meglio senza e farsi molto male. Rispecchiano lo spirito originario della MTB dove dei folli si lanciavano lungo le pendici del monte Tamalpais con delle "vecchie bici da postino", potete immaginare di cosa si parlava, negli anni 70 dando poi vita alla prima gara di mtb mai realizzata. Oggi queste bici sono ovviamente full suspended con forcelle similari alle moto e con doppia piastra ad aria e 200/220 mm di escursione, sospensione posteriore a molla e gomme molto generose nella sezione. Serve molto sangue freddo per usarle! Il peso? Meglio pensare solo alla discesa.
Scelta la tipologia e il modello con le caratteristiche e il prezzo che più ritenete alla vostra portata ed esigenza dovrete scegliere la taglia giusta. Vi consiglio di controllare sempre la scheda della marca di bicicletta dove troverete tutte le indicazioni utili in base alle vostre dimensioni e di aggiungere o modificare eventuali accessori successivamente ad una visita biomeccanica, in particolare se avete particolari patologie.
Finito? Ma neanche un po'! Se state pensando al tipo di mtb da scegliere ricordatevi che poi dovrete acquistare una serie di accessori e prodotti che pian piano analizzeremo e per ora ci limitiamo a fornirvi un elenco in cui una parte riteniamo essenziali e una parte opzionali anche se ovviamente tutto serve ma in base al portafoglio è necessario fare delle scelte:
Concludiamo con un aspetto che non è da considerare l’ultimo. Se siete single il vostro problema, oltre a ricavare i tempi adeguati da dedicare alla vostra passione organizzando lavoro e impegni, è tutto sommato agevole.
Per chi invece ha famiglia, moglie, parenti a casa invece la cosa si complica ed il veto a garantire la vostra uscita è da considerare prima della scelta della vostra due ruote e dove dovrete lavorare per coinvolgerli e sostenervi o "ricavare la buona uscita"!
Buona fortuna e buon freeride!!!