Era una soleggiata domenica mattina di Settembre quando il Sistema Sanitario accolse una nuova diagnosi di Diabete di Tipo 1: la mia!
Alcune settimane prima avevo già capito che qualcosa non stava andando bene.
Vedevo offuscato, bevevo tantissima acqua, urinavo spesso, mi addormentavo ovunque e tremavo senza motivo. Non avevo interpretato la sintomatologia perché non conoscevo il Diabete di Tipo 1!
Fortunatamente ho una madre intelligente e risolutiva che - oltre ad avermi dato in dono la vita - me la salvò pure.
Quel giorno mi accolse in cucina con un caco bello maturo sul tavolo colto dall’albero del nostro giardino ma accanto al caco c’era uno strano "aggeggio": un glucometro con striscia e un pungidito.
Mi chiese di fare la misurazione della glicemia prima di colazione ed io non me la sentii di dire di no.
Nella mente ho ancora stampato il vivido ricordo dell’attesa e il valore riscontrato (400 mg/dL di glicemia). Poi quell’abbraccio in lacrime di mia madre che con voce spezzata mi diceva all’orecchio <<non ci meritiamo questa ennesima spada di Damocle>>.
Mi chiamo Alessandra, ho 32 anni e il Diabete di Tipo 1 da quando ne avevo 18 ma quel 29 Settembre del 2008 decisi che il Diabete non sarebbe stata l’ennesima spada di Damocle su me e la mia famiglia!!!
Il caco rimase sul tavolo perchè la glicemia era troppo alta per fare colazione.
Intanto un componente della famiglia mi suggerì di correre attorno al giardino per abbassare la glicemia.
Niente di più sbagliato!
Regola n°1: mai fare attività sportiva quando la glicemia è sopra i 180 mg/dL.
Mi fidai perchè era un biologo ma presto capii che non sempre il titolo è sinonimo di garanzia.
Imparai la lezione sulla mia pelle perché dopo mezz’ora, su un lettino del pronto soccorso, mi rimisurarono la glicemia che era salita a 450 mg/dL.
Al di là di tutto la mente era serena e mentre tutti attorno a me piangevano per la preoccupazione io ero - incomprensibilmente - risolutiva e tranquilla e li confortavo.
Ho accettato da subito la patologia e promesso al mio pancreas in difficoltà che mi sarei presa cura di lui!
Questa attitudine la percepì anche il mio Diabetologo che al nostro primo incontro mi diede l’insegnamento più grande che potessi ricevere.
Mi guardò negli occhi e mi disse: << Cara Alessandra, il miglior Diabetologo è il Diabetico stesso!>>.
Sono una persona solare e curiosa, amo sentirmi autonoma e questa caratteristica mi ha avvantaggiata.
Da subito ho studiato la patologia e in quale modo influiscono sulla patologia l'alimentazione, lo sport e la salute mentale. Mano a mano che crescevano le conoscenze applicavo gli studi sulla mia pelle, sbagliando, riprovando e gioendo nelle vittorie!!
Soprattutto posso dire di aver fatto tutto quello che ho voluto, anche col Diabete!
La passione per la cucina (dal cucinare al mangiare bene) mi ha portata a frequentare corsi di cucina e insegnare io stessa a cucinare a persone con Diabete come me.
Con metodo ho praticato con ottimi risultati qualsiasi sport: Nuoto, Crossfit, Danza, Basket, MTB, SUP, Trekking…
Diversi Enti, Associazioni, Case Farmaceutiche e Ordini Nazionali ed Internazionali hanno valutato positivamente il mio modo di vivere e questo ha fatto si che mi invitassero come blogger, motivational speaker, moderatrice e presentatrice ad eventi e progetti formativi.
Una sola vita mi è stata donata ed io voglio vivere appieno!
Il Diabete mi limita, è vero, mi rallenta quando sono in ipoglicemia e mi blocca quando sono in iperglicemia.
Però l’entusiasmo e la voglia di fare sono superiori alle limitazioni imposte che, se individuate, si posso debitamente padroneggiare.
Seguimi in queste sezioni e ti dimostrerò come fare!