Un fattore spesso non adeguatamente considerato quando si pratica sport sia da semplice appassionato che da atleta alla ricerca di risultati e di un miglioramento costante è la parte che riguarda i riflessi psicologici, le convinzioni e il concetto che si ha di se stessi, la giusta percezione dell’essere e dei corretti valori ed esempi da seguire per essere uomini o donne bilanciati/e nelle scelte volte a dirigerci verso l’obiettivo.
La famiglia rappresenta il contesto di maggior privilegio per lo sviluppo psicologico e sociale di bambini, ragazzi e adulti o anziani, una vera scienza dell’educazione. Lo sport non ha età e pertanto va parametrato all’indole e volontà della persona che lo pratica. Per un giovane la famiglia sono i genitori e i nonni, per un adulto sono la qualità dei rapporti con il proprio compagno/a, figli e genitori anziani, per un anziano il rapporto con nipoti e figli e/o la compagna/o. Più si cresce e anche la comunità in cui si è inseriti diventa una seconda famiglia, in particolare per le amicizie con maggiori legami e interessi comuni. È all’interno del sistema della comunità familiare che si imparano a fronteggiare le diverse situazioni che la vita presenta spesso inaspettatamente. Sempre nel contesto familiare spesso si creano traumi o problemi che poi si manifestano nel tempo se non opportunamente rilevati e che possono sfociare in patologie, comportamenti dannosi anche nello sport proprio perché sfogo non adeguatamente catalizzato.
Elementi fondamentali
La maturazione personale attraverso la comprensione dei propri limiti evidenziando allo stesso tempo le proprie potenzialità utili a spostare in avanti tali limiti scoprendo qualità che spesso non si immaginavano raggiungibili
Costruire successi imparando ad affrontare il sacrificio e la fatica fisica in rapporto alla forza mentale
Stimolare il confronto costante con se stessi in primis e con gli altri attraverso lo spirito critico
Sviluppare le qualità cognitive, emotive, relazionali e motorie anche attraverso la presa di coscienza di valori di solidarietà, aiuto e supporto reciproco, di squadra e di amore per la vita stessa
Usare il gioco come elemento di scarico delle tensioni e sviluppo delle competenze intellettive di strategia e ottimizzazione della gestione delle prestazioni.
Sviluppo di autonomia e autostima
Nella fase di insegnamento nei giovani i genitori sono per i bambini una guida, un riferimento imprescindibile per una crescita sana. Sentirsi sostenuti, incoraggiati e motivati dai genitori promuove nei bambini e nei ragazzi un atteggiamento di fiducia che permette loro di buttarsi e sperimentarsi nelle varie esperienze quotidiane con la consapevolezza di poter contare sull’appoggio di mamma e papà qualora si presentassero delle difficoltà. Trattasi di un doppio insegnamento che crea nel genitore un maggior equilibrio e nel figlio una maggior sicurezza nello sperimentare senza eccessive paure. Tutto ciò avviene anche nello sport in quanto riflesso della solidità della persona e mezzo di confronto con se stessi e con gli altri.
Nella persona anziana spesso lo sport è elemento di stimolo e controllo delle proprie capacità fisiche abbinate al mantenimento, dove la prestazione diventa secondaria quanto più si predilige un rapporto con la natura e la copagnia.
L’attività sportiva sviluppa una migliore consapevolezza del proprio corpo, individuando le diverse capacità e potenzialità. Con la percezione del proprio fisico vengono espresse le proprie emozioni ed è per questo motivo che lo sport rappresenta una <>, un contesto di sviluppo psicologico, affettivo e relazionale che contribuisce alla formazione della personalità dei soggetti coinvolti, che ne determina lo stato di mantenimento, che stabilisce riferimenti e anche eventuali preoccupazioni o felicità nelle conferme delle proprie efficienze.
Gli effetti positivi dello sport si osservano anche su un piano sociale: la disponibilità al confronto e alla cooperazione permettono di lavorare con gli altri attraverso l’accettazione di regole e obiettivi comuni.
Nella pratica sportiva dei più giovani il ruolo della famiglia è imprescindibile ma in realtà non finisce mai di avere una presenza fondamentale. Si spostano i ruoli e le esigenze ma la qualità dei rapporti e dei valori resta un pilastro delle fondamenta su cui si regge la parte psicologica.
Grazie alla famiglia i più piccoli arrivano allo sport soprattutto perché è grazie ai genitori che rimangono nel mondo sportivo educandosi al sacrificio e alla fatica per uno scopo. Allo stesso tempo con il passare degli anni la famiglia diventa motivo di vita, di nuovi stimoli e obiettivi, di protezione e di incitamento a mantenersi sempre forti e motivati per svolgere al meglio il proprio ruolo istituzionale.
Per poter godere degli innumerevoli benefici che l’attività fisica offre, la famiglia deve imparare a fidarsi, a superare i problemi, a creare le migliori condizioni di serenità e sostegno ed ad affidarsi a valori umani ed etici imprescindibili per una evoluzione di "squadra" anche attraverso le attività che poi rendono operativa una passione o interesse per una disciplina.
È dunque fondamentale che i rapporti interni siano sempre molto curati, sviluppati in ottica di serenità e allo stesso tempo di ricerca di energie positive e motivazionali necessarie a <<sostenere>> le fasi di crescita.
Affidarsi anche ad enti, associazioni, allenatori competenti e moralmente integri è altro essenziale impegno e punto fondamentale per poter raggiungere la soddisfazione utile a rendere forte la mente dell’atleta.